L’11 ottobre prossimo inaugurerò da Sensus una mostra dedicata al piccolo formato della mia collezione. L’allestimento è costituito da una mensola bianca che taglierà la stanza a T della galleria e da me battezzata “del transetto”, in due parti, come un lunghissimo orizzonte animato. Sarà posizionato ad 1,35 mt dal pavimento con larghezza 24 cm ed accoglierà una folla di piccole sculture, oggetti, disegni, foto, quadri di circa 60 artisti.
Il titolo è “Altari Profani”, a rimarcare l’attitudine diffusa a costruire nelle proprie case, su mensole, appunto, ma anche sugli scaffali delle librerie, sui marmi dei trumeau, sui pianoforti gran coda, sui tavolini da fumo, quelle rappresentazioni delle proprie vite come sono state o come avrebbero potuto o dovuto essere. Nel mio caso mancano le foto con le Altezze Reali, con Niki Lauda, Tina Turner, tutte con dedica, quelle sulle tolde dei panfili, le porcellane di Meissen, le maschere africane, le scalate del Ruwenzori, io sulla Isotta-Fraschini di mia zia, il reperto etrusco e gli altri feticci frutto della compulsione umana a riempirsi degli inutili oggetti prodotti in serie dall’industria, che concorrono alla trance domestica. La mia vita passata da molto e da poco è accompagnata, invece, dalla raccolta di lavori d’arte, con particolare attenzione a quelli di piccolo formato che costituiscono il soggetto della mostra e che contengono, a volte, la forza concentrata dei lavori di grandi dimensioni con una maggiore autonomia espressiva, allo stesso modo che in letteratura un bel racconto mantiene la prossimità di un romanzo con elegante e compiuta essenzialità. Ci saranno anche 16 artisti ospiti a segnare, senza clamore, essendo indistinguibili dal resto dei pezzi esposti, un possibile futuro evolversi della collezione, sempre vicina ad evidenziare il lavoro dei giovani artisti. Questi “reperti” o “reliquie”, come una interminabile sequenza circolare di ex voto, saranno visibili senza indicazioni di nomi, per purificarli da reputazioni e meriti, e senza indicazioni cronologiche per sottolineare un eterno passato o un eterno presente, avranno come riferimento bme stesso, che come un novello Omero decanterà, a richiesta, la storia di ciascuno dei lavori esposti, con aneddoti e commenti. “Altari Profani” sarà un’occasione per ripercorrere il tempo dell’arte con la quale ho avuto destino di convivere a partire dagli anni 80′, raccontando, dunque, 30 anni di una personale storia dell’arte.
Claudio Cosma
Artisti invitati:
Emanuela Ascari; Emanuele Baciocchi; Alessandra Baldoni; Michele Chiossi; Isabelle
Corniere,Giovanni Gaggia; Hoya Pallida; Francesca Longhini; Antonio Lo Pinto; Emanuela Mancioppi; Filippo Manzini; Ilaria Margutti; Virginia Panichi; Tan RuYi; Arianna Vanini; Adrianna Wallis.