Costellazioni Istantanee è il nome di una serie di lavori che ho incominciato a realizzare nel 2010. Ogni opera è un’installazione site-specific che riproduce la volta celeste in uno specifico spazio e tempo e consiste di centinaia di fiammiferi che compongono un’architettura fragile che potrebbe bruciare e consumarsi in pochi secondi. Ogni fiammifero è una stella, ogni stella una possibilità. Questi “ritratti potenziali” materializzano il cielo visibile in una mappa personale, che intreccia il tempo e lo spazio. La luce millenaria delle stelle si riflette nella fragilità della vita umana e nel breve ciclo del fiammifero, invitandoci a contemplare l’infinito attraverso l’effimero. Il tempo è un’idea relativa, dipende dal sistema di riferimento. Così il Big Bang non è un ‘inizio’ nel passato, ma un ‘limite’ dello spazio delle configurazioni possibili. Vediamo delle stelle che potrebbero non esistere più. Ma se ciò che sembra reale non è nient’altro che un’elaborazione di informazione, allora l’interrogativo sul tempo conduce all’interrogativo sull’essere. E la distanza tra fisica e metafisica lentamente si riduce.