potenziale immanifesto
prima che il seme di loto diventi un fiore
deve passare attraverso il fango
quel fango è il mondo
Questa edizione di 100 è stata realizzata in occasione dell’omonima mostra che ha avuto luogo nel 2015 presso la Galleria Ciocca di Milano. [Per saperne di più]
Il seme del loto non germoglia nella terra.
È un nocciolo duro ricoperto di una scorza spessa, apparentemente impenetrabile.
Non basta che sia gettato nell’acqua per schiudersi: ha bisogno di essere scalfito. Per questo si radica più facilmente nell’acqua paludosa e nel fango, perché i residui che la mota trascina battono colpi continui contro il seme, provocandogli trafitture simili a ferite.
Il seme non piange, non si lamenta. Non muore. Non perde coraggio e non smarrisce il suo obiettivo. Può restare nel fango senza aprirsi per dieci settimane, conservando intatta la propria vitalità. Alcune leggende, vogliono che semi di loto siano rimasti ritenuti per migliaia di anni prima di sbocciare.
Se si trova nell’acqua pulita, il seme di loto dovrà sbattere più e più volte contro rocce e sassi, trascinato dalle correnti, prima di provocarsi la ferita che possa consentirgli di germogliare.
Una volta aperto, il piccolo seme riesce a trarre dall’acqua tutto il suo nutrimento. Se l’acqua è torbida, esso cresce ugualmente rigoglioso: nulla può la sporcizia, niente distoglie il loto dalla sua natura splendida e così trasforma ogni scarto in alimento, divenendo sempre più forte e convertendo ciò che è immondo per tutti in un’opportunità di crescita buona. [fonte: La storia del fior di loto]
title
Potenziale Immanifesto
Date
2015
medium
scatoline in acetato, semi di fior di loto, istruzioni
Size
Cm 5x5x5
Edizione di 100